mercoledì 28 marzo 2012

Ancora polemiche...

Ok, ecco il punto. Capita che per svariati motivi la carta non venda più. Dice: ma vende poco? No, non vende proprio.

Allora è la morte della letteratura. Scritta e disegnata. Oh, buoni, buoni, piano con 'ste sentenze. E' morto il vinile, poi è morta la cassetta, poi è morto il cd, e non è morta la musica. E' morta la pellicola, la videocassetta, il dvd, ma non è morto il film.

SVEGLIA!!! I contenuti ed i supporti sono due cose diverse!

"Eh", dice, "ma a me piace leggere a letto, sentire l'odore della carta (?!)". Se la pensate così, siete stati già indottrinati. Capisco cosa volete dire, capisco l'emozione, non capisco il volersi far prendere così tanto presi per i fondelli da chi costrusce mercati illegittimi sopra queste cose. Se date 10 euro al produttore di un cd, e 9 vanno alla struttura che il cd l'ha stampato, messo in commercio, portato nei vosti negozi, e un solo euro (sto scherzando, ovviamente: in realtà gli va MOOOOOOOOLTO meno) va agli autori dell'album, state pagando un mercato illegittimo. Significa che il contadino a fianco a casa vostra ha le mucche e POTREBBE vendere il latte a 30 centesimi al litro, ma per complesse ragioni di mercato, semplicemente, NON PUò. DEVE invece venderlo a 10 centesimi al sistema che lo porta nelle vostre case a un euro al litro. Sono sicuro che CHIUNQUE se potesse lo comprerebbe a 30 centesimi dal contadino, giusto? Ecco, in questo caso siete vittime di un mercato illegittimo. E se comprate un cd è la stessa cosa. Nel secondo caso è solo un tantino meno visibile, ma se ci pensate diventa automaticamente evidente. Nel caso dei libri (e dei fumetto, chiaro) questa cosa è invece ormai talmente ovvio che accadrà e talmente ben confezionato il pacchetto per farvi sentire la differenza di quello che "perdereste" che vi hanno portato a dire che la differenza la fa l'odore della carta...ragazzi, andate al supermercato, e con tre euro ve ne comprate una risma. La aprite e ve l'annusate tutte le volte che volete.

L'unica differenza effettiva tra un file e un libro (inteso come volume di carta rilegata) è che con il file non vi ci potete PULIRE IL CULO!

Per il resto:


-costa infinitamente di meno

-non occupa praticamente spazio

-rende possibile una maggiore scelta

-permette guadagni più alti agli autori (gli unici che dovrebbero guadagnarci. Al limite gli editor, editori o supervisori che siano)

-elimina finalmente questo problema della diffusione, che se una fumetteria non è interessata al magro guadagno che un prodotto a basso costo può offrire (giustamente, uno ci prova a tenere il prezzo basso...serve a qualcosa? macchè: così come stanno ora le cose è peggio) non c'è verso, non ve lo farà arrivare MAI

-elimina finalmente il problema delle tirature

-elimina finalmente il problema della reperibilità



Detto questo, è da un po' che il mercato si sta muovendo in questa direzione. Non è ancora ben chiaro il senso che questa operazione possa avere, ma da un po' i fumetti (anche bei fumetti, talvolta) si trovano gratis in rete. L'evoluzione della cosa è tutta da vedere, ma la strada è tracciata.


Si può citare il bellissimo Harpun, o anche (seppur basato su una avventura editoriale di tipo diverso) Agenzia incantesimi reloaded, che francamente apprezzo tantissimo. Prima o poi di queste due cosine ne parlerò anche volentieri, ma non ora, non è questo il punto. Certo, c'è da dire che di fronte a due progetti così, decisamente, BELLI, c'è anche altro. C'è anche qualcosa che, pur partendo da idee DAVVERO buone, non convince, non convince dall'inizio, si trascina ma non funziona, come moltissimi dei fumetti nostrani, che del trascinamento hanno ormai fatto un (!!) punto di forza. A dispetto del tipo di prodotto, i giudizi positivi si sprecano (anche se sono sempre uguali), giocoforza anche il buon nome degli autori. Quando ivece sono negativi (e ormai sono sempre di più) parte la caccia alle strghe, ma questo è un altro discorso. Triste realtà di un mondo di nerd.

Peccato che fuori dal suo antro non abbia fatto altro che suscitare polemiche a non finire sin dall'inizio per quelle stesse idee e strutture che, prese in altra maniera, sarebbero decisamente anche buone.


Comunque, non è questo il problema. Pur sempre fanno parte di quel progetto di evoluzione che stiamo vivendo.

E allora, dice, il problema qual è?

Problemi, dicevamo, ce ne sarebbero tanti, ma propri tanti tanti tanti. Ma quello fondamentale è che, cavolo, non si può usare tutto questo per poi tornare alla carta. Proprio no.

Davvero.




Nessun commento:

Posta un commento