martedì 22 gennaio 2019

Phab e lo Studio2031

Un po' di pace col passato.

Nel 2004 vide la luce editorialmente la serie a fumetti del mio personaggio Vincent (di lui parlerò magari più approfonditamente, prima o poi). Tale fumetto era un'autoproduzione ma si avvaleva inizialmente dell'egida della CutUp e tramite essa della distribuzione della Panini. Tale personaggio era però evidentemente al contempo anche un multiprogetto, dato che attorno ad esso creai presto lo Studio2031, gruppo di lavoro che assieme a me lavorava alla realizzazione degli albi e di vari progetti a fumetti in generale. E visto anche tutto ciò che il personaggio, il Phab (cioè il sottoscritto) e lo Studio2031 sarebbero stati in grado di fare pochissimo tempo dopo.

La collaborazione con un gruppo di divulgazione fumettistica, e con tre piccole tipografie digitali, infatti, portarono prima lo Studio2031 ad intraprendere la via dell'autoproduzione con macchine interne, e poi a collaborare alla creazione e gestione artistica della SteamPress, casa editrice di cui però io non ero proprietario e di cui lo Studio2031 sarebbe stato unicamente gruppo collaboratore.

A quel punto la collaborazione era di fatto tra la SteamPress, la Phab (ormai azienda detentrice del marchio Studio2031, che infatti solo con tale marchio apparirà nelle copertine, occupandosi la Phab anche di molto altro) ed il gruppo di distribuzione (la collaborazione con le tipografie era strettamente tra esse e la Phab).

Il fatto che la SteamPress e lo Studio2031 non fossero la stessa cosa (nonostante il fatto che tutti i fumetti della SteamPress fossero gestiti dallo studio) lo dimostra il fatto che in quel periodo la SteamPress pubblicò anche alcuni libri non a fumetti con cui lo Studio2031 non c'entrava assolutamente nulla e dai quali la successiva incarnazione della casa editrice prese le distanze.
Era il 2007, se non ricordo male. Forse il 2008.

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