domenica 10 giugno 2012

Xenfxartxeranftant!

Allora? C'è da dirlo?

Fa schiantare dalle risate. Sto parlando della 24h 2012 di Ric. Se non l'avete ancora fatto andate a leggervela - PERICOLO SPOILER- poi tornate qua che ne parliamo.



Fatto? Sicuri sicuri sicuri? Ok, andiamo.

Di stampo gregghiano (come non riconoscere Sergio nei modi del detective Armando Cemento), la storia è...semplicemente bella. "Il posto è tranquillo...ben illuminato...pochi sfondi". Ecco, in questa comica lettura della SEMI metafumettistica (semi perchè il personaggio -o meglio, l'autore, nei suoi panni- si rende sì conto di trovarsi dentro un fumetto...ma non ne approfitta, non ci gioca, e continua come se nulla fosse) si riconosce tutta la vera potenzialità di ua gabbia come quella della 24h. Non sfondi ricchi disegati male o velocemente, ma sfondi poveri che presi nel loro contesto arricchiscono la storia! Giochino che andrà via via aumentando nell'evoluzione nella storia fino ad arrivare alle ultime tavole (che non rappresentano il finale...o forse si?):


"Torno all'ufficio e non trovo niente. Ma niente niente, eh! Manco l'ufficio. Manco l'universo.

La portinaia.

Quella scrofa mangiacazzi questa volta ha superato il limite."

In queste ultime due tavole, per altro, il personaggio non è nemmeno chinato. Le uniche tracce d'inchiostro sono rappresentate dai testi. Riccardo aveva finito il tempo? Oppure, come credo, il tempo del personaggio -e del suo universo, come già precisato- stava finendo?


Per altro l'autore cerca in tutta la storia di trovare un modo dopo l'altro per risparmiarlo, il tempo, nel disperato-forse- tentativo di salvarlo. Sembra che cerchi in continuazione di andare più veloce, lasciandoci credere che questo sia un modo per finire la storia. Invece questo è il modo in cui la storia progredisce -l'unico modo, ad una attenta analisi. "Non che mi piaccia fumare ma amo il modo in cui il fumo riesca a dare volume ad ogni vignetta" è solo un esempio...e Ric ne approfitta, nel corso della 24h, eh! Eccome se ne approfitta!

La frase del pirata, invece, "capita che si ceda.." non è ironica come il resto. Tutt'altro. E' profonda. Come lo è poi il succo di tutta quanta la ricerca. Il cliente non ha perso qualcuno, ma la sua identità. Persa nel lavoro, negli impegni e nelle responsabilità. Se ne sono accorti tutti, l'amico, la moglie, tutti. E in fin dei conti se ne è reso conto anche lui, tanto da arrivare ad assumere un detective per ritrovarla. Sembra una trovata di nonsense calviniana.

E quand'anche Armando gli spiega cosa è successo, come ha fatto a perderla, il cliente sebra nona ccettare la cosa, sbuffa, gli minaccia causa. E non è forse così che funziona la vita di tutti noi? Non è così che fa male quando capisci-forse hai sempre saputo-cosa hai fatto della tua vita, dei tuoi sogni, delle tue risate?

C'è una soluzione a questa cosa? La storia sembra (e ripeto, SEMBRA) sottintendere di no: alla rivelazione segue lo scontro finale tra un demone ed una dea, bene e male, per il destino dell'universo...

Armando Cemento a questo punto abbandona la cosa, non è più pane per i suoi denti, e se ne va. Forse perché è davvero fuori da suo vaso, forse perchè comunque le 24 tavole sono quasi finite, e alla fin fine il protagonista ha fatto il suo dovere: arrivarci in fondo nelle canoniche 24 ore, appunto.

O forse perchè si è arreso. Oppure non ha voglia di entrare in questioni più grandi di lui, in cui lui NON farà la differenza.

Quello che è certo è che lo scontro sta manifestando, dicevo, le sue conseguenze: l'universo sta sparendo, il protagonista sta perdendo la china, tutto sta inesorabilmente giungendo alla fine. Quello che doveva fare, cioè.

E' una sconfitta o una vittoria? Difficile dirlo. Riccardo chiosa sottolineando che Armando ha avuto una giornata di merda. E come dargli torto? Però il compimento delle 24 tavole in 24 ore è giunto a termine. Mi incuriosisce per altro il fatto che il protagonista dia la colpa di tutto alla portinaia (che per altro non si vede mai). Esiste ancora la portinaia, a questo punto della storia?

...è mai esistita?


...

Mi domando se Ric non stia iniziando a sentire lo Zeitgeist come tutti noi. Non glielo auguro davvero! Del resto il pensiero mi abbandona subito quando riconosco in Armando (Ric: voi non potete sapere quanto gli somigli) quella sana follia che più si accomuna ad una voglia di non impazziere, ammetendo la follia dei tempi, di ciò che ci circonda e...accettandola per quello che è: la vita. E decidere di viverla ugualmente.

Lo fa quando Armando decide di andare a parlare con un suo vecchio collega della omicidi.

"no, un momento.

Io questo qua non lo conosco.

E non ho mai lavorato alla omicidi."


Ma decide comunque di starlo ad ascoltare perchè i vecchietti con la tuta e le mani a pallina (leggi: facili e veloci da disegnare...il tempo scorre!! 24 ore sembrano tante, ma poi, alla fine...) gli fanno simpatia.

Siamo ormai all'erosione del tessuto logico: quello che accade non ha più un senso, un nesso, resta solo il filo conduttore della ricerca di qualcuno (qualcosa). Ma con passaggi che traspostano il protagonista addirittura all'esterno del tessuto della (sua) realtà, e lui ci sta, singola traccia in balia di eventi che sono suoi solo se considerati nel contesto del metafumetto: il personaggio sa di essere in un fumetto (ma sa di esserlo anche lui?), e gli sta bene, la cosa non lo turba, questa è la normalità delle cose.

Il fatto che il fumetto sia trascinato, in maniera moto ironica, in modo sconclusionato e inconcludente, irride alle leggi della nostra fisica, ma non quelle della sua, che probabilmente sa di avere un solo obiettivo. Ritrovare la persona(lità) scomparsa? No, arrivare alla fine delle 24 tavole!

Superata la finta trama della storia, vale a dire della ricerca, si entra nel contesto del vero racconto: quello dello scontro finale tra bene e male. Che sembra occupare solo le ultime tavole della storia, a che se ci si pensa bene permea l'intera trama.

Xenfxartxeranftant! Il nero demone ruba identità. Ora, io non so se ric abbia scritto delle lettere a caso o se ci sia un significato dietro questo nome...io personalmente riesco a vedercene tanti. Gli orrori succhiavita di cui noi stessi, spesso volentieri, ci circondiamo, senza renderci conto di starne diventando schiavi...ma è una cosa personale, probabilmente. Immagino che la parola permetta a chiunque di riconoscere i propri demoni. A patto che li conoscocano già, li abbiano già visti e gli sia concesso di riconoscerli, nel caso.

Non chiederò certo all'autore quali sono i suoi. Anche se credo di averli intuiti. A meno che non abbia effettivamente usato delle lettere a caso. In tal caso, probabilmente i MIEI demoni sono andati DECISAMENTE ben oltre i suoi.



Approfitto dell'argomento anche per ringraziare pubblicamente Ric della splendida recensione che ha fatto della mia 24h, qualche giorno fa. Devo dire che mi riconosco grosso modo in tutto quel che scrive. E si, lo so, è un po' più di qualche giorno fa. E si, so anche che siamo particolarmente autoreferenziali. E, no, non siamo amanti. Tranquilli. Un po' comari si, come direbbe Marfisia, ma tutto qua.


Xenfxartxeranftant!



Questo è soffioleggero, si parla di fumetti, relax, censure, riflessioni sulla vita e sul mondo, e vendite di fumetti.

Voglio spingervi a riflettere: l'Europa insiste a tutti i costi che la Spagna ha bisogno di fondi per salvare...le banche spagnole. Non la gente. Le BANCHE. La spagna replica che non ha alcun bisogno di un prestito (lo stesso che alla Grecia non vogliono proprio dare). l'UE insiste, fanno addirittura un summit eccezionale per la cosa. Valutano che gli serviranno 40 miliardi di euro. E nonostante la Spaglia continui a dire di no, gliene stanziano ADDIRITTURA 100. Più del doppio. Dopo il summit, la Spagna improvvisamente ammette di aver bisogno di quei soldi. L'Europa è ben lieta di concederli, ma GLIELI DEVONO CHIEDERE UFFICIALMENTE.

E' un po' come se io non avessi bisogno di un prestito ma volessero PER FORZA vendermene uno. Io insisto che non ne ho bisogno. Poi un giorno qulcuno viene da me e mi dice..."ma sai...potrebbe in effetti succederti qualcosa...non pensi di aver bisogno di un po' di protezione?..."

E alla fine chiedo il prestito.

Io vorrei sapere che cazzo si è detto in quel summit. Faccio notare che tra il 31 maggio e il 3 giugno si è tenuta l'ultima riunione del BILDERBERG.
Passo e chiudo!



P.s.: il primo capitolo de "Il soffio leggero del tempo" è stato visualizzato 3301 volte". Grazie! :)

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