lunedì 4 giugno 2012

L'arrivo di Vincent

Il 6 novembre 2005 era una domenica. Un po' di riposo dopo la settimana devastante in tipografia e dopo Luccacomics, e scrivevo nel vecchio blog il seguente post, intitolato

"Vincent de Ville: Lo sviluppo del numero Zero

La storia di Vincent de Ville si svilupperà su parecchi albi. Non so ancora quanti, di preciso, ma di sicuro se non verranno a mancare le possibilità produttive saranno parecchi.
La struttura narrativa per la quale nasce questo personaggio è molto, molto lunga (ne parlerò in un altro post: basti sapere che risale al 1989). La storia in questione, invece, voleva essere un numero unico, inizialmente (più che altro per non sfidare troppo la fortuna), un numero UNO, poi, ed alla fine ha avuto una gestazione talmente complessa che è diventata un numero Zero (questo solo per precisare che tutto sommato è ancora un po’ più "sperimentale" dei numeri che seguiranno).
Inizialmente, infatti, quando non avevo ancora l’idea nemmeno di produrre un albo intero, erano alcune tavole qua e là, senza testi, buttate giù di schizzo, direttamente a penna, senza passare per la matita. Poi nella mia mente ha preso piede l’idea (un po’ folle, lo ammetto) dell’albo, che secondo l’idea iniziale avrebbe dovuto essere a colori, ma di 24 tavole. attorno a tavola 36 mi sono accorto che la storia in questione stava diventando troppo lunga per poter essere collocata in un unico albo, e così è nata l’idea della miniserie (senza però precisare il numero degli albi che la comporranno). Nel frattempo avevo trovato in un libretto comprato da poco (una delle mie passioni è spulciare i mercatini dei libri usati o comunque le rivendite a prezzo minorato) la teoria scientifica del demone di Maxwell, che trovai subito adattissima alla mia trama (che già si stava muovendo verso lidi simili). Decisi quindi di inserirla, creando quindi un unico filo conduttore per la trama della miniserie (che poi in realtà ho deciso di espandere), per aumentare il "sugo" della narrazione.
Ora, non so se avete idea di che cosa vuol dire riscrivere una trama quando avete già quasi tutte (ed oltre) le tavole disegnate…
Una follia, ma ormai avevo deciso che la trama avrebbe seguito questo filone.
Quindi giù, a rivedere come coordinare i disegni con le nuove direttive. Devo, ad onor del vero, ammettere di aver escluso un sacco di tavole dalla versione definitiva e di aver ridisegnato intere sequenze o addirittura scene perchè il tutto potesse integrarsi il più possibile.
Fino agli ultimi giorni ho ridisegnato vignette già esistenti perchè non mi piaceva più come si sviluppavano, e devo anche ammettere di aver disegnato un "numero uno fittizzio" che potesse risolvermi un sacco di cose rimaste inespresse nel numero zero (al quale ha fatto seguito anche un numero due , anch’esso fittizio).
Inoltre nel frattempo cominciavo a preoccuparmi dei passaggi successivi al disegno, quali la scansione, il colore, il font, i baloon, i box, la cover, eccetera.
Per la maggior parte di questi passaggi inserirò un post apposito per chi sia interessato ai procedimenti tecnici, ma devo subito fare un paio di precisazioni:
la prima riguarda il font. Non l’ho fatto io. Si tratta del font di Desdy Metus-l’insonne, che il buon Giuseppe di Bernardo, buon amico, mi ha passato appositamente per l’iniziativa.
La seconda riguarda la cover. Ne avevo realizzata un’altra, appositamente dipinta con acrilico e disegnata a penna su banner plastico, ma pochi mesi prima di andare in stampa ci ho ripensato ed ho optato per qualcosa di più…dinamico, diciamo.

Così ho sviluppato quella che poi sarebbe stata la definitiva.

Durante la realizzazione dell’albo, ho compreso che realizzare delle tavole pre-stampate con i bordi delle vignette già marcati mi avrebbe semplificato notevolmente le cose. E così è stato, velocizzando di gran lunga il mio lavoro.

Alla fine, dopo 14 mesi dal disegno della prima tavola, il numero Zero è stato concluso. Sono seguite diverse prove di stampa, e poi via, quello che sarà sarà. Alla fine il risultato finale è stato un albo a colori, di 32 pagine più la copertina (quindi 36), che non rappresenta per forza la struttura degli albi che seguiranno.

Spero che in qualche modo avrete modo di trovarlo in giro e di leggerlo..io vi auguro buona lettura!"


Questo era il pezzo.

Come riportato, la lavorazione dell'albo mi costò la fatica di 14 mesi di lavoro. Il che significa che, come minimo, la stesura di questa storia iniziò nell'agosto/settembre 2004. Cosa accadde in quel periodo, perchè mi sentissi di dovermi imbarcare in una impresa così titanica, francamente, non mi sento ancora di raccontarlo, anche perchè comunque fa parte di tutta un'altra vicenda.
Restiamo quindi al periodo dell'uscita della prima versione di Vincent de Ville. Era distribuito da Panini, tramite CutUp, costava 4 €, non ci guadagnavo nulla, anzi era già tanto se ci andavo in pari, ma era comunque una piccola, grande vittoria. La copertina, all'epoca, era la seguente:



In verità si trattava di una doppia copertina. Se ritrovo il file intero lo pubblicherò senz'altro. Quando dico queste cose ("se ritrovo", "quando mi ricapiterà sottomano..") non dovete pensare che io sia uno sfaticato cronico. Il fatto è che conservo file di tutto quello che faccio dal 1998, 14 anni...e frugarli non è sempre un attimo. Poi c'è anche il cartaceo, che rappresenta altro materiale dello stesso periodo e di tutto il precedente.

Stava, insomma, iniziando un periodo del tutto particolare della mia vita. Quello legato alla produzione dei fumetti.




Questo è soffioleggero, si parla di ricordi di fumetti...e di cose meno leggere. Poco fa, alle 21:20, la terra ha tremato di nuovo, di brutto. Ora se questo fosse un mondo giusto tutte le cazzo di case sfitte di questo paese andrebbero aperte per chi ha perso la casa. A spese dello stato (che tanto se ne ciuccia anche troppi di soldi). Poi andrebbero prese tutte le persone senza lavoro di questo schifo di stato e messe a ricostruire. Pagate sempre dallo stato, ovviamente.
In uno stato dove i politici costano così tanto NON PUo' ESISTERE LA DISOCCUPAZIONE, E LE TRAGEDIE DEVONO ESSERE RISOLTE SUBITO. Ne abbiamo i mezzi, volendo anche la volontà. Siamo solo costretti dalla stracasta che ci governa. Votazioni, non votazioni, questo non conta nulla. Siamo sotto un regime di straricchi.

Passo e chiudo.





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