sabato 12 maggio 2012

Il mondo ad immagine e somiglianza di qualcun altro

Dunque, cosa accadeva.

Era il 28 ottobre 2005. Eventi personali mi avevano da poco, un annetto circa, messo all'opera su un'opera a fumetti che ancor mi accompagna: Vincent de Ville. L'avevo ormai già pubblicato, e la fiera di Lucca l'avrebbe entro breve conosciuto. Non voglio addentrarmi sulla sua genesi, né sulla sua storia, perchè lo farò più avanti, in altro loco. Era però importante inquadrare il periodo.

Il periodo particolare, fortemente stressante, mi richiedeva anche un qualche tipo di valvola di sfogo. Un GROSSO tipo di valvola di sfogo. Decisi che questo sarebbe stato un blog.

Nasceva così "il blog di Phab", che solo dopo due giorni sarebbe diventato "Phab-le persone e il male che fanno". Il titolo nasceva con l'esigenza di raccontare le cose per come realmente le sentivo. Cattiverie, frustrazioni, angherie: in un modo o nell'alto sarebbe finito tutto lì dentro.

Non volevo palare male di nessuno. Anzi, per quanto possibile volevo solo parlare di me. Dei miei sentimenti, delle mie emozioni. Il sottotitolo doveva lasciar presupporre di che tipo di emozioni si sarebbe trattato, chiaramente. Ma la regola era ferrea: assolutamente non avrei parlato male di nessuno, se avessi sentito il bisogno di raccontare cose che riguardavano la mia vita avrei cambiato tutti i nomi di persone e cose coinvolti.

Primo perchè no volevo beccarmi una denuncia. E secondo perchè comunque volevo parlare DI ME, non degli altri. Il fatto che per descrivere certe situazioni dovessi per forza di cose introdurvi persone e situazioni esterni alla mia persona, non implica che volessi parlare di essi. Lo dimostra il fatto che non v'era un nome, sia di cosa che di persona, uguale alla realtà.

Inoltre, ogni qualvolta l'avessi fatto, avrei segnalato che si trattava frutto di invenzione. E in parte, in un certo senso, lo era davvero. Quando ci arriveremo vedremo come.

Per ora, limitiamoci al fatto di andare per gradi.

Quel 28 ottobre 2005 iniziava quindi la pubblicazione del blog. Era un blog costruito sulla piattaforma di Kataweb, che per qualche motivo all'epoca trovavo estremamente stimolante. Probabilente perchè era collegato a Repubblica.it, che ogni giorno (o ogni settimana? Non ricordo bene) sceglieva il post più interessante e lo metteva in prima pagina, linkabile direttamente dal sito del giornale. Come ho detto, era stimolante. E poi era estremamente facile da usare.

La prima pubbicazione era solo una striscia. Nemmeno una parola. Era la prima striscia del Telecrate, che, CREDO (non sono sicuro nemmeno di questo), creai appositamente per il blog. O forse creai il blog per pubblicare la pima striscia del telecrate. Bho.

Fatto sta che il blog poi non fu fatto per ospitare il Telecrate, ma tutt'altro. Anche perchè il telecrate si spostò ben presto su una pubblicazione cartacea, e non volevo creare doppioni. Avevo creato anche l'etichetta "vignetta della settimana", ma non credo di averla mai più usata.

Ad ogni modo, non riporterò qua, ora, quella striscia del Telecrate, perchè la riporterò più avanti nel contesto di Atomica, contesto nel quale poi in effetti è stato ripubblicato. Niente duplicanze nemmeno qua, quindi.

Il 30 ottobre, invece, due giorni dopo, creavo una etichetta che avrei usato moltissimo, da lì in avanti: "il mondo ad immagine e somiglianza di qualcun altro". Il post che vi scrissi si intitolava "I tiradipedi e i parassiti", e lo riporto qua di seguito:


"Buongiorno a tutti. Domenica di cambio di orario, questa. Fa pensare il fatto che ogni volta che si può dormire di più…è domenica, e quando si deve dormire di meno…no. Ma è solo una delle tante cose fatte apposta , “ad hoc”, diciamo, per distruggere quello che siamo, poveri lavoratori oppressi da sistemi sicuramente pianificati per fare proliferare il lavoro, sempre di più, sempre di più, sempre di più…

Non so come la pensate voi che leggete (se ci siete), ma dopo anni di sottomissione, a pensare che è giusto così, oppure se non è giusto chissenefrega, tanto non posso fare nulle per modificare le cose da come sono, bhe, dopo tutto questo tempo comincio a chiedermi se non è che non siamo stati un po’ complici di questa sottomissione, se le cose che abbiamo fatto le abbiamo fatte per noi o per qualcun altro, e se le cose non siano così perchè a volte abbiamo lasciato fare altri per noi.

Chi scrive è contrario nel modo più assoluto alle manifestazioni di massa, alle guerriglie urbane, ed alla politica come si intende al giorno d’oggi. Per un solo motivo particolare: ritengo non servano assolutamente a nulla, anzi, non fannno altro che peggiorare le cose.

Sono però a favore di un altro tipo di combattimento, più relazionato a quello che siamo, più a misura d’uomo di tutti i giorni: il sabotaggio dall’interno del sistema.

Il sistema non è solo quello che ipotiziamo parlando di politica o di fantapolitica, di film di fantascienza o di sogni utopistici.

Il sistema sta attorno a noi. In tutte le cose, ma proprio in tutte. Ma abbiamo un'arma potentissima a nostro vantaggio: ne facciamo parte. E in realtà tutto quello che dobbiamo fare per renderlo instabile è…nulla.

Non ci credete? Esistono, almeno sulla carta, delle leggi a tutela di voi (noi) lavoratori. Qualunque lavoro facciate, non ha importanza. Queste leggi in qualche modo coprono ogni minima possibilità di avvenimento all’interno del vostro posto di lavoro. Guardatevi attorno, e fatelo attentamente.

Scoprirete che non ne viene rispettata nessuna. Dai datori di lavoro, e da voi.

So che in tanti mi odieranno, qua, e tanti altri invece non mi staranno capendo. Voglio perciò cercare di essere più chiaro: se il vostro lavoro è fare X (alla quale X dovete far corrispondere la vostra mansione), non fate XY solo perchè vi viene chiesto. Una volta si può fare per cortesia, un’altra per bisogno, alla terza fatevi aggiornare il contratto (se esiste, se ce l’avete). Perchè ogni volta che voi fate XY chi vi paga per fare X NON PAGA qualcuno per fare Y. E se il problema rimane nel vostro ambito, se vi pagano TOT per fare X, non fate 2X. chiaro? In questo caso c’è un X che non sta venendo assunto e pagato, che oltretutto vi sarebbe di spalla.

Lo so a cosa state pensando. Che ovunque c’è chi fa non solo 2X o XY, ma anche 3X o 4XYZ, solo per farsi vedere che è più bravo e per fare carriera. E a questo punto il vostro obiettivo non è più il fare (o non fare) carriera, ma il rimanere all’altezza del tipo in questione.

Io credo che queste persone ci siano, ma non siano mai presenti in una percentuale più alta del 10% in qualunque posto di lavoro. Quindi la mia idea è…lasciamoli fare, in ogni caso la maggioranza di loro in genere sbatte di muso in realtà molto più dure della loro testa, prima o poi. E c’è anche da considerare che in generale queste persone si attirano contro l’antipatia e l’odio dei parassiti, delle spie, e dei leccapiedi antagonisti.

Siccome tutte queste persone messe insieme compongono la quasi totalità del posto di lavoro che occupate, quello che consiglio io è l’estrapolazione totale dalla masse, e sabotare il sistema nell’unico modo possibile: fare esattamente quello che vi viene richiesto DA CONTRATTO (che vi chiede, se lo leggerete con attenzione, molto meno della metà di quello che vi viene chiesto realmente).

E poi cominciare a rendervi conto se altri la pensano come voi. Non dovrete aggregarvi, non dovrete coalizzarvi, non dovrete fare nulla di illegale o di antipatico.

Fate solo quello che dovete."


Ecco. Questo era l'inizio. Ero incazzato? No, non credo. Ero riflessivo. Mi era stato da poco fatto l'ennesimo torto sul lavoro (all'epoca lavoravo in tipografia come grafico), solo uno di una sfilza praticamente infinita che sicuramente non poco ha influito sul mio modo di essere o di fare.

Nella vita ci sono cose che ci migliorano, e cose che ci rendono più brutti. Quel posto di lavoro mi aveva imbruttito orribilmente, e se non vi fossi incappato oggi sarei sicuramente un uomo migliore.

Cosa sulla quale sto lavorando. Devo lavorare io per rimettere a posto il male che qualcun altro ha fatto a me. Che mondo buffo.

Insomma, dicevo, ero riflessivo. L'ennesima cattiveria chiamava rabbia e vendetta, ma ero ancora una persona estremamente sobria e fondamentalmente buona. Un pezzo così sfogava tutta la mia rabbia e mi permetteva di andare avanti ancora un po'.

Ovviamente, non tutto si sfogava, e molto si sarebbe accumulato e sfogato negli anni successivi, un po' nel bene, un po' nel male. Ma questa è un'altra triste storia.

Non era un pezzo poi così tremendo, a ben guardare. Ma di certo a qualcuno non piacque. L'unico commento che ricevetti all'epoca, comunque, era di un certa saretta87, che ho provato a ricercare senza ottenere risultati di sorta (mi sarebbe piaciuto farle sapere che sto riparlando anche di quel suo commento. Bhe, io ho inserito il suo nick tra le etichette, se un giorno ricercasse il suo nick in rete potrebbe anche ritrovarsi e..bhe, magari le fa piacere):

"Hai molta voglia di scrivere, eh???
Scusa per la domanda, ma non hai proprio niente da fare? Magari perchè non ti butti a capofitto nella scuola o fai uno sport?
Questo è il mio consiglio…
Forse è meglio se lo segui!!!

scherzo!!!!
Non ti offendere eh!!!
ti mando un bacione :-#
Ciao ciao"


E già. Mi dovevo buttare nella scuola. Ero laureato da quattro anni, ma che c'entra? Il consiglio sullo sport invece probabilmente avrei dovuto seguirlo veramente, ma francamente non avevo più nemmeno un briciolo di tempo, e comunque francamente lo sport non mi è proprio mai mai mai mai piaciuto. Se avessi modo di sfruttare del tempo libero in questo momento probabilmente farei comunque dell'altro. Qualche idea ce l'ho. Il consiglio sulla scuola, comunque, l'avrei poi seguito, diventando un insegnante.

Era bello comunque ricevere un primo commento da uno sconosciuto, mi faceva venire voglia di continuare a scrivere.

Il post rimase al suo posto, non è mai stato rimosso, al contrario di altri. Nonostante abbia dato fastidio.

Questo è un post diverso dal solito, intriso un po' di malinconia, un po' di tristezza, un po' di rabbia, ed un po' di storia. Che racconta le cose per come sono state, e come più non devono essere.

So che molti di voi che leggete sono tristi, alcuni sono depressi, in acluni casi comunque si sentono soli.

Non siete soli. Parlate.

Qualcuno ascolta.



Questo è soffioleggero, si parla di fumetti, relax, riflessioni sulla vita e sul mondo...e stavolta anche ricordi. Stasera avrei un commento da fare, che però...cioè...non so nemmeno come dirlo. In parole povere: Grillo ha stravinto alle elezioni amministrative, questo non è un segreto. Tutti parlano del suo boom, e il presidente ha detto che non c'è nessun boom. La rete chiaramente ha replicato e ora "la Procura di Nocera Inferiore ha aperto un fascicolo contro ignoti per il reato di offesa all'onore e al prestigio del capo dello Stato. La polizia postale ha ricevuto il mandato dal magistrato di accertare su quali siti, inneggianti a Beppe Grillo, siano comparsi commenti o invettive che possano configurare il reato". Si parla di "quei commenti, ritenuti oltraggiosi, postati su alcuni siti internet di natura politica, social network e blog, all'indirizzo del presidente della Repubblica, divenuto bersaglio dei frequentatori della rete, che non avrebbero gradito il suo commento al successo elettorale del movimento 5 Stelle di Beppe Grillo" (fonte: Repubblica.it). Io non so proprio cosa dire. Nemmeno più la libertà di parola, oh. Alla faccia dell'articolo 21 sulla libertà d'espressione. Povera la nostra bella costituzione...

Passo e chiudo!





2 commenti:

  1. Molto meglio ignorare raduni di neonazisti a Roma, vuoi mettere? :P Grillo e le persone che lo sostengono sono molto più pericolose e vanno denunciate >:)

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    1. I partiti non possono fare a meno delle persone che li sostengono...mentre le persone stanno cominciando ad aprire gli occhi e si stanno accorgendo che non abbiamo alcun bisogno della politica.
      I raduni neonazisti invece sono un un problema politico, e fino a che ci saranno problemi politici servirà la politica...

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