lunedì 16 aprile 2012

Pixar, contratti e distribuzione

Mentre scrivo questo pezzo sto guardanto "the Pixar story", il film documentario sulla storia della Pixar. Arrivati al punto della rottura tra la compagnia e la Disney, la cosa che salta immediatamente all'occhio è qualcosa che ci ricollega alla discussione sui diritti d'autore e diritti di copia (che potrete trovare qui, qui e qui. E pure qui. E mi voglio sprecare. Pure qui e qui. E che finirò ben presto). E sottolinea che alla fine il problema è SEMPRE quello, senza esenzioni: CONTRATTI SCRITTI MALE.

E questo mi fa pensare. Io probabilmente sono un esagerato, ho stilato contratti, liberatorie, accordi, per praticamente qualunque cosa. Talvolta sono lunghissimi. La nostra associazione culturale non è ancora effettivamente registrata perchè continuo a rivedere lo statuto. Molti mi dicono che esagero, ma francamente, sono TERRORIZZATO dalla possibilità di ritrovarmi in mezzo a diattribe future. Dalla possibilità di non poter sfruttare correttamente i miei personaggi e le mie idee, e fondamentalmente la mia continuity, che poi fondamentalmente è l'elemento primario. Sono altresì terrorizzato dall'idea di potermi trovare in condizione di poter sfruttare le persone, e anche dall'idea di poter vedere la continuity sfaldata in strani crossover e/o pubblicazioni terze. Insomma, mi piace fare le cose veramente per bene, fare in modo che quello che non va bene non possa accadere.

Ma io questo lo faccio. Ma la DC non lo fa, Moore non lo fa, la Disney non lo fa, la Pixar non lo fa...non capisco. Sembra che si cerchi solo di finanziare i tribunali...

Mha. Parlando d'altro, comunque, avevo iniziato a fare l'analisi dell'intera legge sul diritto d'autore per noi fumettofili. Prima o poi la concludo, giuro. Poi magari ne faccio anche un sunto finale, per arrivare ad un risultato.

Perchè, insomma, capire come funziona la cosa, e come la si può far funzionare veramente, credo che a questo punto sia indispensabile. Da anni è al vaglio da parte di alcuni privati la struttura di un vero e proprio contratto effettivo per la realizzazione del fumetto, ma essendo stato stilato unicamente da autori e disegnatori, senza minimamente tener conto delle reali problematiche del mercato, la sua risibilità appare immediatamente ovvia. Se di vero e proprio contratto sociale effettivo si deve parlare, esso deve essere SOSTENIBILE. Non portare alla scomparsa del settore nel giro di pochi...decenni? Anni? Io non lo so, non lo so più...

Tra le altre cose, io sono un autore, ed un disegnatore. E se voglio lavorare, devo per prima cosa comprendere che chi produce (l'editore) affronta delle spese IMMENSE, quelle della stampa in primis. E il prodotto affronterà le spese della distribuzione.

Voglio essere concreto. Non si vendono fumetti perchè costano troppo. Ma venderli a meno è impossibile, perchè c'è un indotto TROPPO GROSSO da mantenere.

Vedo la soluzione migliore nel digitale. Creo un prodotto, e lo metto in vendita come ebook. Ti piace? Si? Lo compri da me. Alla cifra giusta (quella che impedirà la pirateria). Non ti piace? Lascialo lì, è uguale. L'importante è che ne tuo lasciarlo lì non deve averci guadagnato lo stesso chi stampa. Non deve esser rimasto lì perchè l'indotto della vendita non deve aver deciso di lasciarlo lì perchè lui, poverino, ci guadagnava troppo poco (avete presente i vari prodotti invisibili, che non si trovano? Ecco, ora sapete perchè). Perchè, abbiate pazienza, signori stampatori, signori distributori, signori fumettivendoli, e anche signori spedizionieri, ma avete rotto il cazzo.

Forse sogno. Forse la mia è pura utopia. Ma continuo a sognare un mondo commerciale in cui il contatto deve esistere tra me, autore, al limite gruppo (che sia editoriale, autoriale, commerciale, artistico, quello che volete), e te, lettore. Se il prodotto non ti piace io ci ho perso un po' di tempo. Se il prodotto ti piace ti costa pochissimo.

Cosa c'è di sbagliato in questo?

No, ditemelo!


Basta, per oggi va bene così. E' lunedì, quindi oggi si va avanti con la terza parte del filmato ove realizzo l'acquerello di Vincent de Ville. Chiedo scusa sia per la qualità del filmato che per quella del prodotto, è materiale di qualche anno fa. In chiusura, il fumetto del soffio leggero del tempo fin dove sono arrivato. Vi ricordo che viene aggiornato ogni settimana.


Questo è soffioleggero, si parla di fumetti, relax, riflessioni sulla vita e sul mondo. L'IMU, ex ICI, si pagherà in tre rate. Meno male: così invece di non avere la minima idea di come pagare le due rate previste, ci preoccuperemo un po' di meno per non avere la minima idea di come pagarlo in tre. Però, ah, però, gli uffici postali oggi erano DI NUOVO in tilt, e nessuno fa nulla. Un ritratto perfetto di quello che sta accadendo. Continuiamo a non cercare i soldi nelle tasche di chi li ha, mi raccomando! Passo e chiudo!







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