venerdì 25 maggio 2012

Il capo 7


Questa va spiegata. Era passato qualche mese dalla precedente striscia de Il capo, e ora come ora non riesco nemmeno a ricordarmi il perchè, onestamente. Ma si era entrati in tempi di grandi, APPARENTI, cambiamenti. C'era Obama, che sembrava qualcosa di più. Con quel suo "Yes, we can", con il suo fatto di essere il primo presidente nero degli Stati Uniti, e i cambiamenti che prometteva, e che almeno in parte sembra aver messo almeno in moto - prima che la crisi crescesse a livelli tali da vanificare TUTTO.

Ecco quindi che il presidente nero sotto un personaggio come il capo (che ormai abbiamo imparato a capire che tipo di personaggio è) diventa solo il ser...cameriere. Sotto il capo tutti diventano inferiori, da fantozziana maniera. Perchè? Ma perchè lui è il capo, ovvio.

E voi, mi dispiace, ma non siete un ca##o.

Il fatto che improvvisamente la striscia era diventata ad acquerello, non è dovuto a nulla di preciso. Una semplice volontà di cercare di dare un taglio più caldo a quella che all'epoca era sicuramente la mia striscia preferita.

Come detto, ora pubblico solo la striscia attuale. La striscia di ieri, come già detto, la trovate qua. L'ultimo elenco completo delle strisce invece è qua.


Devo segnalarvi il fatto che Ric ha scritto una bellissima recensione sulla mia 24h dell'anno in corso. Vi invito ad andare a leggerla. Invito anche me stesso ad andare a lasciargli almeno un commento, che poi me ne scordo sennò. Mi conosco. Che lo so come sono fatto. Mh. Devo smettere di frequentarmi, quante volte devo dirmelo?

E per chi attende, chiedo di star tranquillo ancora qualche giorno: sono alla 21ma matita (e conseguente sceneggiatura) del secondo capitolo. Non mi sono affatto fermato, non temete. Ho una storia da raccontare.



Questo è soffioleggero, si parla di fumetti, relax, riflessioni sulla vita e sul mondo. Lo sapevate che hanno inventato una sostanza che permette di far uscire il ketchup dalla bottiglia fino all'ultima goccia? Ora posso andare a dormire tranquillo!
Passo e chiudo!



4 commenti:

  1. Che narrazione elegante, e quante voci: non riesco ancora a scorgere il disegno complessivo che li collega, salvo dove già l'hai esplicitato ovviamente, ma c'è un bel progetto ed è raccontato molto bene (cosa che ammiro: a me non riesce).
    Chi sono le influenze? I primi nomi che mi sono venuti in mente sono stati Leo Ortolani e Grant Morrison, ma poi mi sono reso conto che era solo un'assonanza dovuta a certe scelte narrative (il personaggio intervistato, che racconta gli eventi da una prospettiva futura in cui tutto si è risolto). Forse avete solo influenze in comune?

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    1. Quanti complimenti: grazie, davvero! A pensarci a posteriori il personaggio intervistato che racconta gli eventi da una prospettiva futura potrebbe in effetti derivare dal buon Leo, dato che quando lo fece mi piacque moltissimo. Il dubbio della derivazione non diretta però è più che legittimato, soprattutto dal fatto che tale scena non contiene minimamente la carica umoristica tenuta nelle scene simili delle storie del ratto, anzi, la tentazione è quella di una leggera vena di nostalgia. Grant Morrison? Ci sta. Ma più che altro in altre scene, e soprattutto nella vena diretta e senza fronzoli della narrazione. E non credo che Leo e Morrison siano i soli nonni spirituali di questa storia...

      Ti invito a registrarti, per continuare a seguirlo regolarmente (se la cosa ti fa piacere, ovviamente). A presto!

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    2. Ho pensato all'Ortolani più riflessivo di certe storie in cui la patina umoristica era molt più tenue e circoscritta... perchè alla fine è vero che mi fa scompisciare, ma è anche vero che il suo umorismo contiene sempre una criticare feroce della società. Le tue battute sul "non c'è nulla in tv" e "cambia canale" vanno in questa direzione: ti fanno sorridere, ma poi ti accorgi che è una tragedia. Mescolandosi alla malinconia delle altre narrazioni, contribuiscono ad accentuare il tono surreale della situazione, che ancora una volta ricorda un po' Ortolani. Ma forse sono io che ho letto troppi albi tutti insieme. Di certo non metto in dubbio che i nonni siano più di questi due, e magari mi riuscisse di riconoscere gli altri. La narrazione degli eventi filtrata e distorta dalla televisione... Frank Miller?

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    3. Oltre che dalla televisione (che comunque è una vera e propria citazione del ritorno del cavaliere oscuro) è sicuramente di milleriana memoria anche la vignetta intagliata a forma dell'onomatopea del rumore che la vognetta stessa deve produrre. Ma a parte questo, mi muovo su una linea più calma di quella milleriana (in questo si sente molto di più il Morrison di Animal Man, per dire), quasi tranquillizzante. E la distorsione della realtà (ma forse è più un annichilimento) data dalla televisione parte più dagli studi di Popper, che da un autore fumettistico preciso. E comunque il concetto è quello: è una tragedia, ma non si vede. Un riferimento forte è al video degli Skunk Anansie "Lately". Quando Leo leggerà l'opera gli chiederò che ne pensa, comunque. :)

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